Navicella cinese seguita da sei oggetti …

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Navicella cinese seguita da sei oggetti misteriosi tracciata nello spazio: di cosa si tratta

Astronomi dilettanti e “cacciatori” di veicoli spaziali hanno raccolto i dati sulla terza missione segreta dello Shenlong, uno spazioplano cinese lanciato il 14 dicembre. Dalle analisi delle emissioni è stato scoperto che il velivolo era inseguito da sei misteriosi oggetti.
Nei giorni scorsi la Cina ha lanciato nello spazio il suo segretissimo spazioplano soprannominato Shenlong (“drago divino”), che ha dispiegato attorno ad esso sei misteriosi oggetti. Si tratta di un velivolo robotizzato – cioè senza equipaggio umano – a metà strada tra un aereo e una navicella spaziale, essendo in grado di volare oltre la linea di Karman, il confine immaginario a 100 chilometri di quota che separa l’atmosfera terrestre dallo spazio vero e proprio. Quella condotta nei giorni scorsi è stata la terza missione dello Shenlong; il velivolo, infatti, era stato già lanciato a settembre del 2020 e ad agosto del 2022. L’ultimo lift-off (decollo) è avvenuto dal Centro di lancio satellitare Jiuquan giovedì 14 dicembre, a bordo di un razzo Long March 2F.
Queste missioni sono coperte dal più stretto segreto militare / governativo e pertanto non si sa assolutamente nulla di cosa abbia fatto lo Shenlong nei suoi “pellegrinaggi” fra le stelle; ciò che è certo è che il recentissimo viaggio ha avuto caratteristiche differenti dai precedenti. Lo sappiamo perché queste missioni vengono attentamente sorvegliate da appassionati di veicoli spaziali, che li tracciano con antenne paraboliche e addirittura ne registrano le emissioni. È indubbio che simili operazioni di sorveglianza vengano effettuate anche da apparati governativi di Paesi terzi, ma ovviamente le informazioni raccolte restano segrete tanto quanto l’obiettivo. Gli amatori “cacciatori” di navicelle spaziali, d’altro canto, sono molto loquaci e condividono spesso e volentieri i propri dati sui social network, rendendo pubbliche interessantissime osservazioni.
A cura di Andrea Centini
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