Mistero sul fondo del Pacifico, …

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Mistero sul fondo del Pacifico, scoperta una strada di mattoni gialli a 3.000 metri di profondità

Attenzione perché la notizia di oggi potrebbe farci sprofondare nell’enigma, anche se non mancano risposte razionali e scientifiche. Un team di ricercatori, dalla nave di ricognizione Nautilus, trasmette in diretta web le immagini delle sue ricerche sui fondali dell’Oceano Pacifico. Tra una risata e lo stupore generale, nell’ultima diretta si intravede, a ben 3.000 metri di profondità, una strada di mattoni gialli.
Ci troviamo a nord delle Isole Hawaii e la spedizione sottomarina in questione si ferma per un secondo ad ammirare uno strano fenomeno: un fondale di un antichissimo lago secco. E no, la stranezza non è questa. Si tratta della peculiare copertura che sembra fatta in mattoni gialli e che copre la superficie del lago.


La scoperta è del tutto casuale. Gli studiosi stavano erano intenti ad analizzare la cresta del vulcano Lili’oukalani, situato all’interno del Monumento Nazionale Marino di Papahānaumokuākea (è impronunciabile, sì.) Il monumento nazionale in questione è di una vastità spaventosa e dalla sua esplorazione potrebbero emergere nuove conoscenze tenute nascoste dalle fredde acque pacifiche.
Si tratta di un’estensione superiore a tutti i parchi degli USA di cui solo il 3% è conosciuto ad oggi. La missione esplorativa in questione ha come obbiettivo proprio quello di ampliare le nostre conoscenze in merito. Ma di fronte alla scoperta anche gli studiosi si sono lasciati andare all’ilarità. Uno di loro commenta infatti con la seguente affermazione: “è la strada per Atlantide…”
Subito dopo c’è però l’analisi più completa e razionale. Sembra trattarsi di una “cresta cotta“, pronta a staccarsi. In una porzione di superficie infatti ci sono delle fratture ampie che ricordano appunto i mattoni.

Probabilmente, spiegano sempre gli esperti, le singole fratture di 90° sono dovute allo sbalzo termico. Le eruzioni vulcaniche, ovviamente ad altissime temperature, e le acque fredde del Pacifico, incontrandosi creano questo strano connubio.
Del mistero iniziale dunque è rimasto ben poco. Ma c’è ancora il 97% del suolo del Monumento nazionale marino da esplorare. Per i più curiosi c’è ancora speranza di trovare qualcosa di davvero strabiliante, anche se già lo è così!
DI Nicola Comerci
FONTE 

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