C’è un oceano di magma liquido…

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C’è un oceano di magma liquido all’interno di Io?

Gli ultimi studi sulla luna gioviana, Io, supportano l’idea della presenza di un oceano di magma all’interno del corpo celeste. Vediamo insieme i dettagli
o si distingue dalle altre lune non solo di Giove ma del sistema solare, con i suoi numerosi vulcani e la sua superficie dominata da colate laviche. La sonda Voyager nel 1979 conferma il suo caratteristico vulcanismo superficiale scattando le prime foto della luna; il riscaldamento mareale sta alla base della natura eruttiva della luna, guidata dalla potente gravità di Giove e dalla risonanza con altre lune. Ma c’è un oceano di magma all’interno di Io?
La missione Juno
Juno è una missione spaziale della NASA. La sonda è stata lanciata il 5 agosto 2011 con lo scopo di studiare il campo magnetico di Giove restando in orbita polare. Il 5 luglio 2016 arriva a destinazione e a seguito degli ottimi risultati ottenuti, nel 2021 la NASA ne ha esteso la missione sino alla fine del 2025, salvo eventuali imprevisti tecnici. Da qualche tempo Juno ha spostato l’attenzione da Giove alle sue lune e in particolare i suoi flyby si stanno avvicinando sempre di più alla luna vulcanica Io. Ne ha identificato 266 vulcani attivi che insieme, secondo nuovi studi, sono la prova della presenza di un vasto oceano di magma. L’estremo livello di attività vulcanica su Io, che ricordiamo essere l’oggetto vulcanicamente più attivo del sistema solare, è il risultato del riscaldamento interno indotto dalle maree.

La sonda spaziale Galileo della NASA ha catturato questa immagine di un’eruzione vulcanica su Io nel 1997.

 

Lo strumento JIMAM e gli ultimi studi
Lo strumento JIMAM (Jovial Infrared Auroral Mapper) di Juno ha acquisito i dati alla base di questa ricerca. E’ uno spettrometro a immagini progettato per sondare l’atmosfera superiore di Giove nell’infrarosso, comprese le regioni aurorali del pianeta gigante. La ricerca ha scoperto differenze nella produzione di energia tra i poli e le regioni più equatoriali e anche tra i poli stessi. La distribuzione del flusso di calore da 266 punti caldi attivi è coerente con la presenza di un oceano di magma e/o di un riscaldamento poco profondo. Precedenti ricerche basate sui dati di Galileo hanno mostrato che la luna deve avere un oceano di magma a circa 50 km sotto la superficie. Analisi più recenti degli stessi dati hanno rafforzato la stessa conclusione, mostrando che l’oceano di magma ha uno spessore di 50 km. Grazie ai nuovi dati, l’ipotesi di un oceano di magma si sta consolidando sempre più.
DI Mary Ormella
FONTE

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