Torna a rivivere l’Abbazia di San Simeone a Molenano di Stroncone
STRONCONE – La gloriosa Abbazia di San Simeone a Molenano di Stroncone, torna a rivivere grazie ai “ricostruttori della preghiera”. Nelle verdeggianti colline immerse nei boschi di lecci e castagni con la fauna protetta che popola questi luoghi pieni di misticismo, il gioiello benedettino torna a svolgere non solo il suo ruolo spirituale ma anche di attrattiva turistica dopo decenni di abbandono e degrado di ogni tipo. 26 anni di attività dei ricostruttori con la “preghiera profonda, fatica e sudore” hanno permesso ciò che oggi e’ notizia a tutti i credenti e non. Ma non solo San Simeone.
Con questa filosofia di vita, i ricostruttori hanno ridato vigore a centri come Sant’Apollinare, Santa Esuberanza, San Venerio, San Giuliano e tanti altri sono stati strappati alla sicura fine, tra mucchi di macerie e pietre antiche. Andiamo con ordine di tempo.
Qui, a San Simeone, da un gruppo appena costituito, si ebbe una crescita numerosa di giovani adepti; da cenacolo di pochi amici ad organizzazione che ormai si e’ estesa a macchia d’olio in tutta Italia.
La filosofia e’ questa: nel raccoglimento interiore che la Provvidenza dà i suoi lumi e le sue forze a chi ha l’umiltà di abbandonarsi. Poi, fuori, nel mondo le cose cominciano a muoversi e lentamente maturano. Dalla Curia di Terni, Narni, Amelia, si apprende: “Ma i frutti non sono soltanto esteriori, restituire al mondo luoghi di preghiera abbandonati, aprire studi medici per curare chi soffre, dare agli increduli uno spiraglio di fede è anche, per chi si impegna a farlo, un modo per ricostruire se stessi”. Cerchiamo di capire, in profondo cio’ che spinge ai ricostruttori di intraprendere questo percorso ricostruttivo della fede. “La costruzione del tempio esteriore è figura della costruzione di quello interiore e la storia della salvezza individuale si sviluppa attraverso poli dell’azione e della preghiera. “La storia dei Ricostruttori parte dalla meditazione, si dispiega nell’azione e ritorna alla meditazione. Per poi di nuovo partire, lungo i giorni di questo nuovo anno, sotto la guida paziente del maestro”. Il luogo, come abbiamo accennato e’ situato nel territorio di Stroncone, e’ tra il verde e nel silenzio. Qui hanno soggiornato antiche civita’ locali come testimoniano reperti sparsi un po ovunque. Pietre che trasudano di storia e spiritualita’ sulla scia e il ricordo dei primi eremiti hanno vissuto in questi luoghi, come del resto in varie zone della Valnerina San Pietro in Valle, San Felice di Narco, Sant’ Eutizio a Preci, anche qui le grotte furono primo abitat.
Verso l’XI secolo sia i benedettini che i francescani hanno contribuito a costruire ed eressero la chiesa e aggiunsero il chiostro. Fu un centro di grande spiritualita’, qui vissero Santi uomini e monaci illuminati. L’ attività spirituale continuo’ fino ai primi anni del novecento; poi l’abbandono progressivo e il degrado. Tutto ciò che la devozione popolare ha arricchito con opere d’arte e interventi strutturali, e’ andato perduto per sempre ma non gli stucchi dei fratelli Grimani. Oggi e’ ptornato a rivivere. Qui oggi non solo fece e devozione ma nel corso dell’anno si svolgono conferenze propedeutiche, corsi annuali di asana e attività teatrali. Corsi di meditazione profonda e incontro settimanale anche per ritiri spirituali.
di: Carlo Favetti
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