La Cina sta per aprire il più grande radiotelescopio del mondo per “andare a caccia” di alieni
Il radiotelescopio sferico con apertura a cinquecento metri (FAST) è il più grande al mondo e avrà il compito di rilevare la presenza di alieni nello spazio.
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La Cina sta per aprire il più grande radiotelescopio del mondo per “andare a caccia” di alieni
La Cina ha già completato la costruzione del radiotelescopio sferico a cinquecento metri di apertura (FAST), ovvero il più grande telescopio a disco singolo del mondo che dovrebbe essere a disposizione presto agli astronomi.
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La Cina sta per aprire il più grande radiotelescopio del mondo per “andare a caccia” di alieni
Dopo cinque anni di costruzione e tre anni di test, FAST è finalmente pronto. Con un diametro di 500 metri e 4.400 pannelli in alluminio, il dispositivo si trova in una remota regione della Cina, due volte più potente del secondo più grande del suo genere, l’Osservatorio di Arecibo a Puerto Rico.
Gli scienziati sperano che FAST, anche in grado di rilevare le onde radio più deboli da pulsar e galassie, possa aiutare a scoprire la tanto ricercata vita aliena, come afferma un nuovo articolo sul telescopio pubblicato nei giorni scorsi.
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La Cina sta per aprire il più grande radiotelescopio del mondo per “andare a caccia” di alieni
Di cosa si tratta
Dopo una serie di test, il telescopio dovrebbe presto ricevere il via libera dal governo cinese e dovrebbe iniziare l’attività a metà ottobre. “Non abbiamo trovato ostacoli alla restante transizione“, ha dichiarato Di Li, capo scienziato del progetto. “Mi sento eccitato e sollevato“, ha poi aggiunto.
Durante il periodo di prova, FAST è stato in grado di rilevare 100 pulsar. Entro il 2017, e secondo i dati della NASA, ha catturato un totale di 2.000 pulsar. Data la sua “straordinaria sensibilità“, il dispositivo può anche aiutare a comprendere le misteriose esplosioni radio veloci (FRB) e fornire dati sulla loro origine o energia, ha spiegato la astronoma Laura Spitler, dell’Istituto Max Planck di radioastronomia in Germania.
Per ora, gli scienziati saranno preoccupati di scoprire come elaboreranno l’enorme quantità di dati che il dispositivo è in grado di produrre.
DI: Federica Vitale
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