Nysius thymi. Risolto il mistero dell’insetto sconosciuto nelle campagne del Friuli
Nysius thymi. E’ questo il nome dell’insetto comparso recentemente nelle campagne friulane e del quale era stata denunciata una particolare densità in termini di presenza soprattutto nella zona di Buttrio, in provincia di Udine, area tra le più infestate. I residenti, allarmati, avevano tempestivamente denunciato all’amministrazione comunale la presenza dell’insetto, molto simile ad una cimice, con la conseguente allerta del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria e l’ERSA (Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia), che ne aveva prelevato alcuni campioni per sottoporli ad analisi. Secondo l’ERSA si tratterebbe quindi del Nysius thymi, un insetto appartenente ad una specie molto diffusa in tutta Europa, che vive e prolifica in particolare negli ambienti più caldi e aperti, con prevalenza, solitamente, nelle zone costiere. L’animale, inoltre, non rappresenta assolutamente un pericolo per l’uomo in quanto punge solo le piante e non trasmette alcuna malattia all’uomo né agli animali. L’insetto può tuttavia rivelarsi particolarmente fastidioso qualora si presenti con elevate densità di popolazione come avvenuto per l’appunto nella zona di Buttrio, dove gli agricoltori sono già alle prese con la problematica relativa alla presenza della cimice asiatica e dove il piccolo insetto ha trovato terreno fertile per la sua diffusione, favorito dalle temperature particolarmente elevate delle ultime settimane e dalle numerose colture erbacee presenti nella zona e di cui solitamente si nutre.
Attualmente non sono ancora noti i danni alle coltivazioni e non è ben chiaro quali possano essere gli effetti della presenza del Nysius thymi, che saranno valutati sui secondi raccolti della soia. Nella giornata di ieri, giovedì 8 agosto 2019, nella zona di Buttrio è stata effettuata intanto una lieve disinfestazione per evitare il propagarsi degli insetti, limitatamente alle situazioni in cui c’era una forte concentrazione nella vicinanza delle abitazioni. L’ERSA sta comunque continuando a monitorare la situazione.
di: Nicole Petrucci
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