Rumori misteriosi dallo spazio profondo, nuovi FRB rilevati dagli astronomi
Rumori dallo spazio profondo, tra le speranze negli alieni e le teorie della scienza sui lampi radio.
C’è vita su Marte? Cantava David Bowie. Oggi sappiamo che la risposta è no, ma a quanto pare l’interrogativo resta aperto se si estende il raggio di indagine. Si fanno sempre più affascinanti a tal proposito i rumori dallo spazio profondo, quelli denominati FRB, acronimo che sta per Fast Radio Burst.
FRB dallo spazio profondo
Gli FRB sono impulsi radio captati da speciali macchine utilizzati dagli astronomi. Il fenomeno si ripete di tanto in tanto e anche di recente gli scienziati ne hanno scovati altri 13 che provengono dallo spazio profondo oltre la nostra galassia, una distanza misurabile in circa 1,5 miliardi di anni luce. Il mistero rimane, poiché gli scienziati non sanno ancora di cosa si tratti precisamente. Naturale che la nostra fervida immaginazione a questo punto vada a finire nel fantastico mondo degli alieni, mondo che però oggi sappiamo anche non essere poi così fantastico, visto che ormai le più affermate teorie della comunità scientifica, accettano altre forme di vita nell’universo.
Se il problema insormontabile degli alieni rimane il viaggio nello spazio, visto che nel nostro sistema solare è assodato non ci sono altre forme di vita intelligenti, è chiaro quindi che riuscire a trovare un qualche piccolo indizio che ci confermi la loro presenza, seppure remota in meandri per sempre irraggiungibili dello spazio profondo, sarebbe una grande scoperta che confermerebbe una volta per tutte che nelle altre galassie ci sono essere intelligenti.
Ritornando agli FRB, i primi segnali risalgono al 2007 e da allora ne sono stati rilevati decine, alcuni più lunghi di altri e provenienti dalla stessa porzione di cielo. I radiotelescopi fanno grande fatica a captarli, poiché dovrebbero essere posizionati al momento giusto e nella direzione giusta del suono. Ad ogni modo, al di là delle affascinanti teorie sugli extraterrestri, anche se gli scienziati non hanno ancora archiviato la questione, l’ipotesi più accreditata è che si tratti di lampi radio prodotti da buchi neri o magnetar, i quali sono stelle di neutroni dall’enorme campo magnetico.
Di: Daniele Magliuolo
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