SARS-CoV-2: ecco come il coronavirus attacca le cellule

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SARS-CoV-2: ecco come il coronavirus attacca le cellule

COVID-19: nuove immagini al microscopio elettronico a scansione mostrano particelle del coronavirus SARS-CoV-2 accanirsi sulle cellule umane.
Sappiamo ormai che il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 attacca con facilità le cellule del corpo umano, usando le sue spicole – le protuberanze appuntite disposte a corona sulla sua superficie – come passe-partout per farsi largo nella membrana cellulare. Nuove immagini del patogeno al microscopio elettronico mostrano ora le fasi cruciali di questo attacco, con le particelle virali che assediano una cellula in punto di morte. Le foto a falsi colori sono state pubblicate su Flickr dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) statunitense.

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Infezione in corso l’organismo di un malato di COVID-19 …

 

Un’altra immagine di una cellula umana sul punto di arrendersi …

Piccolo e pericoloso. Le immagini mostrano centinaia di particelle virali, le sfere gialle nella foto in apertura, sulla superficie di una cellula ormai in apoptosi (la morte cellulare). I coronavirus, SARS-CoV-2 e “parenti”, hanno un diametro di 120-160 nanometri e sono troppo piccoli per essere visti con un normale microscopio. Per osservarli da vicino occorre la precisione di un microscopio elettronico a scansione, che bersaglia il campione con fasci di elettroni e registra le immagini restituite. La cellula che vediamo in blu è stata prelevata da un paziente ammalatosi di COVID-19 negli USA.
Hacker provetti. I virioni del SARS-CoV-2 sono costituiti da un singolo filamento di RNA coperto da un doppio strato di natura lipidica molto sensibile al sapone, e dal guscio con le spicole. Una volta all’interno della cellula, il virus ne prende il controllo e utilizza tutte le sue risorse per replicarsi, creando migliaia di copie di sé. La cellula colpita finisce per arrendersi ed autodistruggersi (apoptosi), diffondendo così il virus all’esterno e favorendo la sua diffusione. Queste immagini fotografano esattamente questo processo.
DI: Elisabetta Intini
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