Achao, la spiritualità si lega all’innovazione …

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Achao, la spiritualità si lega all’innovazione per esprimere la leggerezza dell’essere

La ricerca di molti artisti contemporanei si è orientata verso percorsi fortemente emotivi, volti alla conoscenza di un’interiorità che difficilmente sarebbe stata capace di manifestarsi attraverso linguaggi differenti. Spesso questo percorso ha avuto come conseguenza il distacco da un’estetica classica che sembrava racchiudere la sostanza all’interno di una forma perfetta, simbolo di universale bellezza la quale però non era sufficiente per raccontare il sentire più profondo. Il protagonista di oggi ha compiuto questo distacco pur mantenendone un legame forte, lo ha trasformato pur rimanendovi legato.

Achao, la spiritualità si lega all’innovazione per esprimere la leggerezza dell’essere

Achao, spirituality is linked to innovation to express the lightness of being (IE)

Achao, la spiritualità si lega all’innovazione per esprimere la leggerezza dell’essere

stato esattamente lo studio approfondito delle tecniche scultoree presso l’Accademia parigina Adac in Achao l’interesse per la rappresentazione della forma del corpo maschile e a desiderare, in una seconda fase, di affrontare una ricerca pittorica in cui potesse esprimere la sua profonda tendenza alla spiritualità che diviene guida per alleggerire la struttura corporea e spogliarla da ogni canone del Classicismo.

Achao, la spiritualità si lega all’innovazione per esprimere la leggerezza dell’essere

I suoi annuali viaggi in India lo hanno posto in contatto con un sé svelato, in ascolto verso tutto ciò che è anima piuttosto che al corpo che la racchiude, inducendolo a guardare la realtà con occhi diversi; questo lungo percorso ha modificato la sua manifestazione creativa legandolo a un mondo pittorico assolutamente unico, in cui i parametri della scultura Classica, le pose plastiche, i gesti iconici, la descrizione degli elementi naturali, vengono rivisitati da un punto di vista meno estetico e decisamente più orientato all’inseguimento di un senso, quello dell’essenza della vita stessa.
Fonte di ispirazione nello studio del corpo maschile ma anche di tutto ciò che è vitale e visibile, è stata per Achao la tecnica di Eadweard Muybridge, l’inglese pioniere della fotografia in movimento il cui studio sui movimenti degli atleti e degli animali influenzò e affascinò molti artisti del Novecento tra cui Francis Bacon e anche buona parte dell’Arte Cinetica degli anni Sessanta.

Dancing with the sea

Achao riprende l’idea del movimento ponendolo però su un livello quasi onirico, irreale nella scelta dei colori proprio perché il messaggio importante che desidera farne fuoriuscire è quello della leggerezza, dell’importanza di una connessione dell’anima con tutto ciò che ruota intorno, in cui la priorità è il sentire piuttosto che il mostrarsi.

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Ecco dunque che la gamma cromatica attinge all’Espressionismo proprio in virtù della prevalenza del mondo interiore, laddove ogni soggetto riprodotto, dal corpo umano alla natura, dal movimento del mare alla bellezza dei fiori, non è raccontato da una base reale bensì da un punto di vista sognante, tendente verso una dimensione ideale che è quella che è possibile raggiungere solo spogliandosi dalla contingenza, dall’esteriorità, per affrontare un lungo viaggio attraverso l’io, l’unico a rendere l’individuo consapevole del proprio centro, del proprio equilibrio, del proprio autentico essere permettendogli in tal modo di rilevare tutto ciò che c’è oltre quanto lo sguardo vede.

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Dal punto di vista della tecnica Achao mostra una forte tendenza all’innovazione, mescolando forse il dualismo all’interno di se stesso che non riesce ad arginare e che necessita di manifestarsi in un mondo pittorico in bilico tra il percepire le emozioni e lo sperimentare la raffigurazione necessaria poiché mezzo di comunicazione visiva, utilizzando nelle sue opere non solo i colori ad acrilico bensì anche gli stencil per dare forma definita alle immagini principali attorno alle quali ruota poi il resto della composizione. Abitualmente utilizzati con maggiore frequenza nella Street Art in cui l’atto creativo deve essere rapido e immediato, soprattutto quando, come nel caso di Banksy, si deve necessariamente evitare di essere scoperti sia per il messaggio provocatorio delle opere urbane sia perché si desidera mantenere nascosta la propria identità, lo stencil sta trovando applicazione anche nelle opere su tela e diventa esso stesso un momento dell’atto creativo.

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Gli artisti infatti disegnano ed eseguono le matrici come se fossero parte della tela, sulla quale vengono poi applicati per generare l’immagine definitiva. Ne nasce un messaggio pittorico nuovo che nulla toglie all’espressività del dipinto anzi, semmai ne amplifica le potenzialità visive in nome di una sinergia e di una contaminazione che sono ormai l’imperativo per tutta l’arte contemporanea del Ventunesimo secolo.

 

La serie di opere Dancing with the sea, appartenenti alla più recente produzione di Achao, sono particolarmente rappresentative della sua tendenza a una ricerca di levità, di delicatezza che si esprime non solo attraverso le tonalità chiare e luminose bensì anche grazie a quell’idea di fluttuazione, di un lento scorrere delle acque descritte a volte con colori affini alla realtà, altre invece, sulla base di emozioni e sensazioni vissute dall’artista nel momento in cui vi si è trovato davanti, con tonalità irreali e capaci di trasportare l’osservatore all’interno di un sentire personale eppure capace di amplificarsi verso l’esterno dell’opera. La scelta di non apporre telai ai suoi lavori, definisce e sottolinea la tendenza di Achao verso la perpetua evoluzione, verso la libertà del sentire, un anelare a un infinito che corrisponde in fondo al pantha rei, al tutto si trasforma teorizzato da Eraclito. Achao ha all’attivo molte mostre collettive soprattutto in Francia e in Belgio, e molte personali; ad aprile 2020, dal 20 al 26 avrà luogo la sua prima personale in Italia presso la galleria Arte Sempione di Roma.
Da: Marta Lock
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