L’isola la Gaiola a Napoli (Golfo di Posillipo): …

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L’isola la Gaiola a Napoli (Golfo di Posillipo): paradiso “maledetto” dove il mistero è di casa

L’isola la Gaiola a Napoli: al largo di Posillipo si trova un vero e proprio paradiso “maledetto” dato che nella piccola villa che sorge qui il mistero e il “giallo” sono di casa…
L’Isola la Gaiola nei pressi di Posillipo è uno di quei luoghi tipicamente romanzeschi dato che riesce a unire scorci paesaggistici mozzafiato da una parte ma dall’altra, sotto la superficie di questo scenario da cartolina ha una storia dietro che ancora oggi cela misteri irrisolti e, ascoltando alcune leggende partenopee, addirittura una vera e propria maledizione tanto da essere considerata “jellata”: si trova infatti a poca distanza dalla costa campana quella che è una delle isole minori di Napoli e che sorge in quello che è il Parco Sommerso di Gaiola, area archeologica che custodisce tesori nascosti e una sorta di paradiso sotto il livello del mare, ma che per gli abitanti del luogo rappresenta pure un caso davvero strano in cui storia e superstizione oramai si intrecciano a tal punto e affondano le proprie radici nei secoli che non si riesce più a capire dove finisca l’una e cominci l’altra. Andiamo dunque alla scoperta di questo complesso di due isolette collegate da un ponticello, avventurandoci rigorosamente a nuoto come fanno molti che amano tuffarsi nelle acque che bagnano Posillipo e raggiungerla in poche bracciate.

L’isola la Gaiola a Napoli/ Posillipo: paradiso “maledetto” dove il mistero è di casa

L’ISOLA LA GAIOLA NEL GOLFO DI POSILLIPO
L’isola la Gaiola in quel di Napoli ha alle spalle una storia molto interessante a partire non solo dalla sua conformazione fisica, con il curioso ponte che collega i due scogli (uno dei punti più fotografati), ma dallo stesso nome che ancora oggi è oggetto di dibattito: secondo alcuni deriverebbe dal latino “cavea” (ovvero una piccola grotta, da cui poi “caviola”) mentre per altri l’origine è medievale e fa riferimento al fatto che l’isolotto ricorda una piccola “galia” ovvero un vascello a remi piatto e di dimensioni ridotte rispetto alle tradizionali galee. Ad ogni modo l’aspetto di maggior interesse dell’isola che sorge davanti alla spiaggia sottostante al Parco del Virgiliano sono le leggende e alcune macabre coincidenze che ne hanno contraddistinto la storia nel corso degli ultimi secoli: l’origine di quella che pare essere una sorta di maledizione va ricercata infatti nel XVII secolo quando si narra che sulla Gaiola, per il resto disabitata, vivesse un eremita soprannominato “lo stregone” che praticava le sue arti oscure e che sia il responsabile di quanto accadde nei tempi a seguire. Dopo la sua morte fu edificata nel 1874 una villa che ancora oggi è in piedi ma a quanto pare i suoi inquilini hanno sovente subito una tragica sorte…
LA MALEDIZIONE DELLA VILLA E …
Infatti ad esempio Otto Gruenbeck e Hans Braum, due tra gli acquirenti dell’isola ai primi del Novecento morirono entrambi in circostanze misteriose: nel primo caso la spiegazione apparente era un suicidio mentre per il secondo si trattò di una morte violenta e fu trovato avvolto in un tappeto; a tingere ancora più di “giallo” la vicenda di ha pensato il fatto che proprio il giorno successivo Elena von Parish, ospite di Braum, annegò a seguito di un incidente che coinvolse la seggiovia su cui viaggiava e che collegava l’isola alla terraferma. La maledizione di chi fu proprietario della villa o risiedette sull’isola colpì in seguito anche Maurice-Yves Sandoz ed Edoardo Agnelli, rampollo dell’omonima famiglia, entrambi morti suicidi: per non dire di Paul Getty che non fu colpito direttamente ma vide morire anch’egli suicida il figlio maggiore, per altre cause il più piccolo e fu vittima pure del rapimento del nipote Paul III da parte della mafia). In seguito l’isola fu venduta nel 1978 a Gianpasquale Grappone, imprenditore poi arrestato per truffa e dopo che la villa fu messa all’asta per via dei debiti sua moglie Paolina Ortomeno perì in un incidente stradale. E per questo non è un caso che dopo Grappone nessuno abbia voluto più acquistare i due isolotti, fino a che la Gaiola divenne di proprietà della Regione Campania: motivo per cui oggi non è interamente visitabile e si può ammirare solo dalla costa o, più da vicino, dalle acque che la costeggiano. E spiega anche perché ancora nessuno oggi si sia preso la responsabilità di restaurare quell’edificio che sembra segnare la sorte dei suoi illustri inquilini…
di: Raffaele Graziano Flore
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