Oltre 250 impronte nella sabbia: una finestra …

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Oltre 250 impronte nella sabbia: una finestra senza precedenti sulla vita dei Neanderthal

Una “passeggiata sulla spiaggia” di 80 mila anni fa offre uno scorcio sulla vita sociale di questo gruppo umano: pochi adulti (uno dei quali ben più alto del previsto) badavano a moltissimi bambini.

Le impronte preistoriche si trovavano tra un ruscello e quella che oggi è una spiaggia. La loro analisi è stata una corsa contro il tempo, prima che vento e altri elementi naturali le cancellassero.|Dominique Cliquet

Le impronte preistoriche si trovavano tra un ruscello e quella che oggi è una spiaggia. La loro analisi è stata una corsa contro il tempo, prima che vento e altri elementi naturali le cancellassero.|Dominique Cliquet
Centinaia di orme di Neanderthal perfettamente conservate sono state riportate alla luce vicino a una spiaggia di Le Rozel, in Normandia (Francia): il “malloppo” di impronte, il più ricco mai trovato tra quelli lasciati dall’antico gruppo umano, regala nuovi dettagli sulla struttura sociale di questa specie così strettamente intrecciata ai sapiens.
La scoperta pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences descrive una rete familiare molto diversa dalla nostra, con un numero ristretto di adulti intenti a seguire molti bambini, non è chiaro per quale tipo di attività.
Un’orma Neanderthal fotografata nel dettaglio. | Dominique Cliquet
nascoste e Protette. Le impronte lasciate nel fango circa 80 mila anni fa si sono perfettamente conservate perché coperte da uno strato di sabbia (l’area faceva parte, un tempo, di un sistema di dune). Una campagna di scavi iniziata nel 2012 e durata cinque anni ha rimosso oltre 9 metri di depositi superficiali prima di arrivare allo strato con le 257 impronte, l’80% delle quali si concentra in circa 90 metri quadrati di spazio.
Nel materiale sovrastante sono stati trovati utensili per affilare la pietra e per la macellazione animale, ma non resti umani: gli scienziati sono tuttavia piuttosto certi che le impronte appartengano ai Neanderthal, gli unici che all’epoca vivevano in Europa occidentale.
Uno spilungone. I ricercatori hanno fotografato le orme e ne hanno creato modelli in 3D usando un polimero gommoso più elastico e preciso del gesso. Dall’ampiezza delle impronte – quelle dei Neanderthal sono più larghe di quelle umane – è stato possibile stimare l’altezza, e l’età, di chi le lasciò. Qui è arrivata la prima sorpresa: uno dei 10-13 individui che calcò il piede in questo fango era alto 175 cm, molto più dei 150-160 cm di media cui fanno pensare molti reperti fossili.

orma-neanderthal

Il cervello dei Neanderthal cresceva più lentamente del nostro
nursery preistorica. Anche la composizione del gruppo appare curiosa. Il 90% delle impronte appartiene a bambini (uno dei quali di due anni appena) e adolescenti: la maggior parte degli individui passati di qui lasciò infatti un’impronta lieve al suolo, un particolare che fa pensare a persone ancora in fase di crescita. Da una specie di cacciatori-raccoglitori come i Neanderthal ci saremmo aspettati una più alta percentuale di adulti, soprattutto durante le incursioni per procurarsi cibo. Ma non sappiamo quale fosse lo scopo della camminata, né se quello in cui ci siamo imbattuti fosse un gruppo “tipico” o un caso eccezionale.
Colpo di fortuna. Per gli scienziati del Museo Nazionale Francese di Storia Naturale, che hanno guidato gli scavi, «la conservazione delle impronte richiede una sorta di miracolo» e quello di Le Rozel è un caso particolarmente fortunato. Prima d’ora erano stati scoperti soltanto nove gruppi di impronte di Neanderthal, in Grecia, Romania, Francia e Gibilterra, ma mai così numerosi. Le orme che non sono state estratte dalla sabbia e modellate sono state rapidamente cancellate dal vento.
di: Elisabetta Intini
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