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Un misterioso e gigantesco proiettile ha lasciato un buco fra le stelle della Via Lattea

Incrociando i dati della missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con quelli di un telescopio piazzato in Arizona, l’astrofisica Ana Bonaca ha scoperto un misterioso e gigantesco buco nel flusso stellare GD-1. Poiché non esistono stelle con una massa tale da creare una simile voragine e c’è solo un buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, Sagittarius A*, il responsabile potrebbe essere un globo di materia oscura.
Un misterioso e gigantesco proiettile “celeste” ha colpito un flusso stellare nella nostra galassia, lasciando al suo interno un enorme buco. È la prima volta che viene individuato un simile fenomeno, reso ancor più affascinante dal fatto che il responsabile potrebbe essere un globo di materia oscura, l’inafferrabile e ipotetica componente dell’Universo che non può essere osservata direttamente poiché non emette radiazione elettromagnetica (per questo viene chiamata oscura). Essa, infatti, può essere rilevata solo in modo indiretto attraverso i suoi effetti gravitazionali. A scoprire questo foro nel flusso stellare è stata l’astrofisica Ana Bonaca, in forze alla prestigiosa Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti).

Un misterioso e gigantesco proiettile ha lasciato un buco fra le stelle della Via Lattea

La ricerca. La scienziata si è avvalsa dei dati della missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, volta a catalogare con estrema precisione la posizione e altre caratteristiche di miliardi di stelle. Incrociando le informazioni astrometriche di Gaia con quelle del Multi Mirror Telescope in Arizona, ha mappato con precisione la distribuzione del flusso stellare GD-1, la più lunga linea di stelle legate fra loro presente nella nostra galassia. GD-1 deriva da un ammasso globulare che in passato si fuse con la Via Lattea. Normalmente, come spiegato dalla Bonaca, questa lingua di stelle dovrebbe avere un solo buco al centro, il punto in cui si “dissolse” l’ammasso globulare distribuendo la linea di stelle alla sua destra e alla sinistra. Ma dall’analisi dei dati è emerso che GD-1 ne ha un secondo, enorme. Da cosa è stato provocato?
Ipotesi. Dalle dimensioni calcolate dalla scienziata, il buco in GD-1 (dai 30 ai 65 anni luce) sarebbe stato lasciato dal passaggio di un oggetto con una massa pari ad almeno un milione di masse solari, che ha inglobato tutte le stelle della regione. Poiché non esistono stelle di simili dimensioni, un possibile indiziato potrebbe essere un buco nero supermassiccio. Ma da quanto si sa nelle grandi galassie ce n’è soltanto uno più al centro, come Sagittarius A* nel cuore della Via Lattea. Inoltre se nella nostra galassia vi fosse un secondo buco nero supermassiccio avremmo prove della sua presenza. L’opzione più affascinante resta dunque quella del globo di materia oscura, che andrà tuttavia indagata a fondo. I dettagli su questa emozionante scoperta sono stati presentati in seno a una conferenza tenutasi nell’ultimo meeting dell’American Physical Society e in un’intervista su Live Science.
di Andrea Centini
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