Bennu, “l’asteroide dell’Apocalisse”, per la NASA …

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Bennu, “l’asteroide dell’Apocalisse”, per la NASA l’impatto con la Terra rilascerebbe 80.000 volte l’energia della bomba di Hiroshima

Bennu, con la sua altezza di circa 500 metri è più alto dell’Empire State Building e si stima che sia 1.664 volte più pesante del Titanic: per la NASA, l’impatto con la Terra avrebbe conseguenze catastrofiche
La NASA ha avvisato che il gigantesco asteroide Bennu, catturato nell’incredibile immagine che vedrete di seguito, potrebbe rilasciare 80.000 volte l’energia rilasciata dalla bomba atomica di Hiroshima se entrasse in collisione con la Terra, mettendo potenzialmente fine alla vita come la conosciamo oggi. Bennu, con la sua altezza di circa 500 metri è più alto dell’Empire State Building e si stima che sia 1.664 volte più pesante del Titanic. Secondo gli scienziati, una collisione con la Terra potrebbe avere effetti catastrofici sulla vita di milioni di persone. L’agenzia spaziale statunitense, tuttavia, insiste che non sono necessarie immediate preparazioni contro l’Apocalisse poiché l’asteroide non si avvicinerà al nostro pianeta prima del prossimo secolo.
La sonda OSIRIS-Rex della NASA attualmente sta orbitando intorno all’asteroide in una missione che prevede l’atterraggio sulla sua superficie nel 2020. La sonda ha catturato questa eccezionale immagine che mostra come la Terra e la Luna, a sinistra, sembrino minuscole in distanza rispetto all’asteroide da 87 milioni di tonnellate che incombe sulla destra. OSIRIS-Rex raccoglierà campioni della roccia spaziale prima di ritornare sulla Terra, nella speranza che possa aiutare a svelare alcuni dei segreti dietro l’origine dell’esistenza umana. Gli scienziati sperano che l’asteroide aiuti a provare la teoria secondo cui miliardi di anni fa gli asteroidi entrati in collisione con la Terra abbiano trasferito le sostanze chimiche vitali sulla superficie terrestre, innescando la formulazione degli organismi vitali.
Ma Bennu, rinominato “l’asteroide dell’Apocalisse”, porta anche una potenziale minaccia per milioni di vite sulla Terra. Gli esperti sostengono che se Bennu entrasse in collisione con la Terra, l’impatto rilascerebbe molta più energia di tutte le armi nucleari utilizzate nella storia. Il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciarono una bomba nucleare sulla città giapponese di Hiroshima, uccidendo circa 100.000 persone nel tentativo di mettere fine alla II Guerra Mondiale. L’arma ha rilasciato un’energia equivalente a 16 kilotoni di TNT su un raggio di esplosione di 1,6km. Ma gli scienziati credono che l’impatto di Bennu potrebbe essere più forte di quasi 80.000 volte!
Per fortuna, però, la NASA insiste che le possibilità di una collisione, circa 1 su 2.700, sono molto sottili. Ma se l’asteroide sfidasse le probabilità, gli esperti sostengono che i veicoli progettati dalla NASA per bloccare gli asteroidi sarebbero probabilmente inefficaci. Potrebbe esserci speranza per il nuovissimo progetto, HAMMER (Hyper-velocity Asteroid Mitigation Mission for Emergency Response, ossia Missione per il contenimento di un asteroide ad iper-velocità per interventi d’emergenza), designato per far esplodere gli asteroidi con bombe nucleari o per deviarli su rotte differenti. Tuttavia, per gli scienziati un solo HAMMER, alto solo 9 metri e dal peso di 8,8 tonnellate, sarebbe probabilmente inefficace contro Bennu, a meno che non venga utilizzata l’opzione meno favorevole delle armi nucleari, che ricoprirebbero il nostro pianeta di frammenti di roccia radioattivi. “Le conseguenze sarebbero disastrose”, ha dichiarato Kirsten Howley, fisica del Lawrence Livermore National Laboratory, facente parte del team di difesa planetaria.
Per gli esperti, lanciare un solo veicolo deflettore verso Bennu potrebbe richiedere fino a 7,5 anni. E Howley crede che sia meglio agire in anticipo. “La probabilità di un impatto di Bennu potrebbe essere 1 su 2.700 oggi, ma quasi certamente cambierà, in meglio o in peggio, quando raccoglieremo nuovi dati sulla sua orbita. Il ritardo è il più grande nemico di qualsiasi missione di deviazione di un asteroide”, ha concluso.
Di : Beatrice Raso
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