La “Fata Morgana”, da Artù allo Stretto di Messina

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La “Fata Morgana”, da Artù allo Stretto di Messina

Il mistero che ha appassionato per generazioni gli abitanti dello Stretto di Messina: il fenomeno della Fata Morgana

-La “Fata Morgana”, da Artù allo Stretto di Messina (2)

Probabilmente molti di voi conosceranno la leggendaria Fata Morgana, strega famosa per essere una delle principali antagoniste di Artù e Merlino nei miti celtici. Proprio da lei prende il nome un effetto ottico piuttosto raro che ha luogo in diversi luoghi del mondo, uno dei quali ci è molto vicino: lo Stretto di Messina.
Questo fenomeno, molto simile ad un miraggio, ha infatti luogo su mari, laghi o specchi d’acqua nella stagione estiva, quando aria molto calda sovrasta una superficie più fredda. Questo può generare la formazione di una cosiddetta “lente di rifrazione”, cioè un sottile strato, al di sopra della superficie, in cui si può osservare un’immagine più o meno indistinta, separata dal reale orizzonte.
Ad esempio, dalla Calabria, quando si verifica il fenomeno, è a volte possibile osservare la Sicilia come fosse molto più vicina, a causa delle goccioline d’acqua che fungono da lente d’ingrandimento.
La leggenda vuole che, durante le invasioni dei barbari in una calda giornata d’estate, una bellissima donna, la Fata Morgana appunto, ingannò il Re barbaro facendogli apparire, dalla Calabria, la Sicilia come fosse ad appena poche decine di metri di distanza. Pensando di poterla raggiungere a nuoto in poche bracciate, il Re si tuffò in acqua col solo risultato di affogare miseramente. E da quel momento questo particolare fenomeno prese il nome della mitologica Fata Morgana.
Di: Albano Manoni
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